La Magnetoterapia

La magnetoterapia ad alta e bassa frequenza funziona grazie al fatto che nel nostro organismo c’è una gran quantità di ioni liberi, e molecole elettricamente equilibrate come l’acqua funzionano come dipoli a causa dell’orientamento della loro carica.
Quando queste molecole sono sottoposte ad un campo magnetico, la cui frequenza è regolata in base alla patologia da trattare, se ne accresce il movimento, grazie all’effetto del campo magnetico oscillante: le molecole sono attratte e poi respinte in funzione della loro carica elettrica.
L’effetto non è così forte da generare calore e da doverlo includere come un ulteriore elemento nell’equazione terapeutica, tuttavia alcuni pazienti possono percepirlo. Questo extra-movimento accelera i processi chimici dell’organismo, favorisce l’azione della pompa sodio-potassio e aiuta a regolarizzare gli scambi chimici nei tessuti in cui questa funzione è compromessa da una qualche patologia cronica o infiammatoria.
la magnetoterapia agisce anche sul tessuto osseo, il tessuto linfatico e la muscolatura, accelerando il trofismo e favorendo il processo di riabilitazione.
Indicazioni
Ci sono molte patologie che migliorano con la Magnetoterapia, tra le quali: fratture, tendiniti, reumatismi, fra le più conosciute, però la lista delle patologie trattabili non si limita a queste. Passiamole in rassegna:
- Artrosi al ginocchio, anca, lombare.
- Sciatalgia.
- Spondilite.
- Atrofia di Sudeck.
- Tendinite, tendinosi.
- Contusioni.
- Contratture.
- Osteoporosi e processi in cui è presente un ritardo della calcificazione ossea.
- Ritardi della cicatrizzazione.
- Bruciature.
- Asma bronchiale.
- Miglioramento del trofismo locale, piede diabetico.
- Fibromialgia.
- Sindrome del tunnel carpale.
- Lombalgia, dorsalgia.
Controindicazioni
La magnetoterapia è in assoluto una delle terapie fisiche con il minor numero di controindicazioni.
Un rischio specifico è presente per i portatori di pacemaker: una macchina che produce impulsi magnetici intensi compromette e può danneggiare il funzionamento di un pacemaker, perciò è assolutamente vietato utilizzare la magnetoterapia in questa specifica situazione.
Nel caso di una patologia tumorale, la magnetoterapia è controindicata poiché accelera i processi trofici. In presenza di tale patologia è proibita qualsiasi applicazione dell’elettroterapia.
Durante la gravidanza, anche se finora non è stato realizzato nessuno studio in materia (com’è facilmente comprensibile), è necessaria molta attenzione, per cui è conveniente escludere l’uso della magnetoterapia.
Come misura di sicurezza, e tenendo presente che ogni macchina ha le sue specifiche caratteristiche in quanto a potenza e frequenza, conviene attenersi a quanto riportato nel manuale d’istruzioni di ogni singolo apparato, prestando attenzione alle sue specifiche controindicazioni, per evitare rischi inutili.
Risultati
La magnetoterapia è un trattamento non invasivo, comodo da effettuare, silenzioso e viene solitamente applicato a soggetti vestiti. A seconda della patologia e della risposta soggettiva del paziente i benefici possono essere immediati, manifestarsi dopo alcune sedute e in certi casi anche dopo 2 settimane dal termine del ciclo di trattamenti. La risposta biologica innescata dalla magnetoterapia può infatti richiedere tempi più lunghi per evidenziare i benefici terapeutici.